lunedì 15 settembre 2008
Ipotesi evolutive sulle prime piante terrestri emerse
Le tappe evolutive per la colonizzazione della terraferma prevedono questa sequenza filogenetica:
• Il progenitore è un’alga verde aplonte.
• Lo zigote permase sul gametofito dell’alga verde.
• Un gruppo di cellule gametofitiche proliferarono sullo zigote proteggendolo e nutrendolo.
• Lo zigote sarebbe divenuto poliploide con ritardo nella meiosi. Vi sarebbe stato anche un aumento nel numero di meiospore.
• Le cellule dello zigote nutrite dal gametofito vennero favorite.
Da qui si dipartono due principali linee evolutive:
• Organismi aplodiplonti debolmente eteromorfi, in cui, nell’evoluzione prende il sopravvento il gametofito cioè le Bryophyta.
• Organismi aplodiplonti isomorfi (Lyonophyton, Aglaophyton), in cui nel corso dell’evoluzione prende il sopravvento lo sporofito e si sviluppano veri tessuti, cioè le Pteridophyta.
Le piante superiori avendo ciclo aplodiplofasico possono essere derivate da alghe aplofasiche tramite il meccanismo presupposto dalla teoria dell’interpolazione:
• Un gametofito femminile non avrebbe liberato il gamete femminile.
• Lo zigote formatosi dalla fecondazione si sarebbe sviluppato sul gametofito femminile.
• Lo sporofito si sarebbe sviluppato sul gametofito.
• Il risultato è un ciclo aplodiplonte.
Secondo un’altra teoria detta della trasformazione, il meccanismo avvenuto fu:
• Piante aplodiplofasiche isomorfe si sarebbero adattate all’ambiente terrestre.
• Lo sporofito continuò ad ingrandirsi per sollevare il gametofito.
• Il gametofito continuò a ridursi per avvicinarsi all’acqua.
• Il ciclo risultante è aplodiplofasico eteromorfo.
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