Gametofito
Vi sono solo 200 specie tutte del genere Anthoceros. Secondo alcuni sono da inserire insieme alle altre epatiche, ma hanno peculiarità dal punto di vista evolutivo.
Il gametofito è talloso con struttura dorso-ventrale, è formato da una serie di lobi incastrati a rosetta. In sezione mostrano un’epidermide superiore e una inferiore con rizoidi. Possiede pori circondati da due cellule di guardia reniformi, molto simili agli stomi delle spermatofite, ma immobili. I cloroplasti sono a forma di coppa e, pur essendo neocloroplasti, hanno pirenoidi e sono uno o pochi per cellula (1-8).
Sulla pagina superiore vi sono cripte in cui sono infossati gli archegoni mentre gli anteridi sono sollevati su peduncoli e posti in camere anteridiali con mucillagini, prodotte da alghe azzurre del genere Nostoc (simbionti azotofissatori).
Dopo la gamia si forma uno zigote e da questo, l’embrione, che cresce coperto da un involucro gametofitico.
Sporofito
L’embrione sviluppa lo sporofito adulto che può prendere contatti con il terreno. Lo sporofito possiede elementi precorritori delle spermatofite:
• L’epidermide è cutinizzata e vi sono veri stomi con cellule di guardia.
• Possiede un piede che prende contatto con cellule vegetative, perciò l’archegonio è privo di cellule basali.
• Nella capsula sono contenute cellule meristematiche (meristema intercalare) che garantiscono una crescita illimitata.
• All’interno della capsula le cellule subiscono differenziazione: esternamente si forma la parete della capsula, al centro si formano cellule sterili che costituiscono la columella e tra questi due strati si formano le cellule madri delle spore (archesporio) che maturano gradualmente dall’alto al basso, frammiste ad elateri.
Gli sporofiti maturi sono tricornuti poiché l’opercolo di chiusura della capsula si apre in due ed al centro vi è la columella.
Alcuni autori pensano che le antocerote non siano briofite ma spermatofite che abbiano ridotto il loro corpo vegetativo per convergenza evolutiva. Tuttavia questa teoria non è supportata da nessuna indagine moderna di sistematica cladistica mentre è confermato proprio il contrario, cioè che l’estrema semplicità del gametofito sia un caratteristica che accomuna le antocerote alle spermatofite che, nel corso dell’evoluzione, hanno ridotto sempre di più la generazione gametofitica in favore di quella sporofitica.
domenica 21 settembre 2008
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1 commento:
sei fuori...
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