Paleontologia delle angiosperme
La maggior parte dei fossili di antiche angiosperme risale al Giurassico ed al Cretaceo, mentre nel Terziario si ritrovano già tutti i gruppi principali, arrivati sino ad oggi.
Tuttavia, il fossile più antico conosciuto è Sanmiguenia, del Triassico, che possedeva foglie grandi e parallelinervie ed infiorescenze maschili e femminili differenziate, alle quali sono stati attribuiti nomi diversi. I fossili, essendo spesso incompleti, non forniscono dati molto precisi.
Nei successivi periodi del Mesozoico, si ha una grande differenziazione, soprattutto nel Cretaceo, dove si ritrovano molti pollini fossili monoaperturati, mentre nel Terziario prevalgono i pollini triaperturati.
La relativa mancanza di fossili nelle prime fasi evolutive delle angiosperme, può essere dovuta al loro luogo di origine. Si ipotizza che l’evoluzione delle prime angiosperme, nel Triassico, sia avvenuta in zone montane in cui vi era scarsità di anidride carbonica e quindi dove non vi era molta probabilità di fossilizzazione. Alcuni autori pensano che il clima, in queste zone montane, fosse semiarido, mentre altri pensano fosse un clima stagionale. In seguito colonizzarono anche gli ambienti planiziali dove sarebbero state avvantaggiate dalle loro conquiste evolutive.
venerdì 26 dicembre 2008
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