I puntelli delle gallerie venivano realizzati con tronchi di pioppo che crescevano lungo il trebbia e la cui lavorazione veniva attuata nelle segheria poco distante, a isola di Rovegno. La galleria principale aveva un’altezza di circa due metri ed una larghezza tale da permettere il passaggio nei due sensi delle carriole. All’interno della miniera in corrispondenza di ogni puntello, ad intervalli di pochi metri, erano appese lampade a petrolio per l’illuminazione delle gallerie. In quella principale c’erano dei pozzi verso l’alto dotate di scalette di ferro, che servivano per l’aerazione o come uscita d’emergenza.
lunedì 30 giugno 2008
Alla scoperta della miniera perduta
Le gallerie erano numerose e si addentravano nella montagna per centinaia di metri; due di queste si chiamavano Genova e sud ovest (dobbiamo credere alle testimonianze perché oggi non si hanno prove della loro passata esistenza) e pare che la prima fosse una delle più ricche di minerale d’Italia.
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