lunedì 22 dicembre 2008

Rischio di autogamia

Rischio di autogamia

L’autogamia è generalmente evitata dagli organismi ermafroditi per non abbassare la variabilità genetica della generazione successiva, in modo da garantirne il successo adattativi.
Per questo motivo, nel corso dell’evoluzione si sono sviluppate tecniche per impedire l’autogamia:
Proterandria: sviluppo precoce degli elementi sessuali maschili in un fiore ermafrodito.
Proteroginia: sviluppo precoce degli elementi sessuali femminili in un fiore ermafrodito.
Riconoscimento di parentela a livello stigmatico: lo stigma riconosce se il polline possiede lo stesso patrimonio genetico e gli impedisce di germinare, oppure germina ma il tubetto pollinico non penetra.
Barriere dopo la germinazione: il polline germina sullo stigma ma incontra barriere alla fecondazione.
Aborto: gli embrioni generati per autogamia vengono abortiti. Questo meccanismo è raro poiché richiede un alto dispendio energetico.
Talvolta l’autogamia è favorita. Questo accade quando l’ambiente impedisce l’impollinazione da parte di altri individui. Anche a questo scopo si sono evoluti meccanismi appositi:
Fiori autogami facoltativi: ricorrono all’autogamia solo se non avviene l’allogamia.
Fiori apomittici: si riproducono per apomissia, cioè quando un’oosfera si sviluppa in un embrione senza essere fecondata.
Fiori cleistogami: fiori che si autoimpollinano prima ancora di aprirsi.

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