venerdì 19 dicembre 2008

Evoluzione del fiore nelle Anguiosperme

Fiore

Nell’evoluzione del fiore si osserva una riduzione delle dimensioni ed un’oligomerizazzione dei verticilli (si riducono di numero), unita ad un accorciamento dell’asse fiorale, formando il ricettacolo. Inizialmente gli elementi fiorali si dispongono a spirale su un ricettacolo molto lungo, ma l’entomofilia ha promosso una disposizione differente del fiore. Infatti i primi insetti impollinatori erano coleotteri che, con il loro apparato masticatore, aggredivano facilmente sia il polline sia l’ovario.
Perciò l’ovario tende ad essere sempre più approfondito nel ricettacolo per avere protezione. Vi sono 2 teorie:
Teoria ricettacolare: prevede la trasformazione del ricettacolo, che da conico e allungato diviene un disco appiattito, poi incavato e infine un tubo, fondendosi con l’ovario (da ovario supero a ovario infero).
Teoria ipoanziale: prevede che le parti fiorali si fondano e chiudano l’ovario in un ipanzio.
Sulla base di questi caratteri si identificano:
Fiori aciclici primitivi (Calicanthus): privi di verticilli, con elementi fiorali posti a spirale sull’asse. Sono primitivamente asimmetrici.
Fiori emiciclici (Ranunculus, Magnolia): possiedono calice e corolla ciclici ma gli stami e l’ovario sono disposti a spirale.
Fiori ciclici (dominanti): tutti gli elementi sono posti su verticilli.
I tipi di fiore si distinguono in base al numero di verticilli che costituiscono il perianzio:
Fiori aclamidati: privi di perianzio.
Fiori aploclamidati: hanno un verticillo del perianzio.
Fiori diploclamidati: hanno due verticilli nel perianzio, si dividono in eteroclamidati, con calice (sepali) e corolla (petali) e omoioclamidati con soli tepali.

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