Pinus cembra
Il pino cembro è l'unico pino autoctono italiano che invece di avere 2 aghi per brachiblasto ne ha 5.
Valorizzazzione, Monitoraggio e Conservazione delle risorse territoriali Ambientali
Il livello di differenziazione delle gimnosperme è simile a quello delle felci: nello xilema si hanno tracheidi o trachee, ma non omologhe a quelle delle angiosperme, e cellule floematiche. In particolare sono presenti le fibrotracheidi che svolgono funzione sia di sostegno che di conduzione.
Gli ovuli, e quindi i semi, sono portati dai megasporofilli che non li avvolgono (da qui il nome del grado). I megasporofilli sono sottesi da brattee sterili e inseriti su assi spiralati a crescita definita, formando la struttura del cono o strobilo (detto anche pigna quando matura), che nelle gimnosperme corrisponde ad una infiorescenza delle angiosperme. I megasporofilli sono anche detti carpelli e sono assili o scavati a coppa e corrispondono ad un fiore delle angiosperme. I microsporofilli o stami sono squamiformi a scudo peltato o a squametta e portano sul dorso i sacchi pollinici.
Il gametofito maschile è ridotto e mai indipendente. Il gamete maschile non viene liberato nell'ambiente, ma viene liberato l'intero gametofito maschile (il granulo pollinico). I granuli pollinici sono costituiti da 4 cellule (2 cellule protalliali, 1 cellula germinativa e 1 cellula del tubetto pollinico) e possiedono 2 sacche aeree per rimanere sospesi in aria, poiché l'impollinazione è anemofila. Gli spermazi giungono all'ovulo tramite il tubetto pollinico che penetra nel micropilo dell'ovulo. Nelle specie più primitive si hanno ancora gameti mobili pluriflagellati che vengono accolti da una camera pollinica posta nell'ovulo in cui vi è un ambiente liquido.
Il gametofito femminile è contenuto nell'ovulo: esso è costituito da 4 macrospore, dalla nucella e dai tessuti del macrosporofillo. Delle 4 macrospore iniziali 3 muoiono, una sola sopravvive e verrà fecondata dagli spermazi, così che insieme all'endosperma primario formerà l'embrione. L'endosperma primario è costituito dai tessuti stessi del gametofito femminile, che possono essere cellularizzati o meno (è un megaprotallo aploide).
L'embrione formatosi possiede più cotiledoni ed è spinto nei tessuti di nutrizione da un sospensore.
Vi sono 2 ipotesi principali per spiegare l'evoluzione dell'ovulo:
Da un cestello di rametti con sporangi iniziali si ha fusione dei rametti. Lo sporangio diviene una struttura trofica e si forma l'ovulo.
Da un cestello di rametti con sporangi apicali si ha un accorciamento dei rametti e una riduzione ad un solo sporangio, che diviene trofico. I rametti si fondono avvolgendo lo sporangio e si forma l'ovulo.
Compaiono nel Carbonifero e raggiungono la loro massima espansione nel Quaternario: comprendono il massimo numero di piante terrestri poiché sono le più adattabili anche ad ambienti aridi.
Sono le piante con seme, cioè un ovulo fecondato che contiene al suo interno l'embrione, dotato di strutture interne modificate per la dispersione, nutrizione e protezione. Tuttavia il seme in sé non è uno stadio del ciclo riproduttivo.
Le spermatofite hanno tutte un ciclo aplodiplonte con prevalenza del gametofito e sono eterosporee. Le spore germinano in un gametofito che non è mai libero, ma rimane dentro lo sporangio sullo sporofito.
La fecondazione si slega completamente dall'acqua. Tuttavia nelle specie più primitive (fossili o fossili viventi) vi sono ancora spermatozoidi flagellati che vengono liberati in una camera pollinica posta nell'ovulo e piena di liquido in cui nuotano fino a raggiungere l'ovulo, presso il quale emettono il tubo pollinico, fecondando l'oosfera. Gli spermatozoidi nel corso dell'evoluzione vengono sostituiti dai nuclei spermatici (spermazi) che si affidano al solo tubetto pollinico per la fecondazione (non vi è più alcun mezzo liquido nella fecondazione). Lo zigote forma, per divisioni mitotiche, l'embrione mentre l'ovulo si trasforma nel seme.
Fin dall'inizio della colonizzazione delle terre emerse la riproduzione, negli organismi vegetali, è stata attuata tramite la sporogonia, cioè la dispersione tramite le spore aplonti (meiospore). Tuttavia nel passaggio tra pteridofite e spermatofite avviene l'evoluzione del seme e la diffusione viene deputata a questa nuova struttura.
Il gametofito femminile (megagametofito), che nelle pteridofite tendeva ad ingrandirsi in volume, cessa di accrescersi. Si sviluppa dalla megaspora che, nell'evoluzione, tende a rimanere e germinare nel megasporangio. Quest'ultimo si trasforma in un organo di riserva poichè mantiene vitali le sue cellule vegetative che costituiscono un nuovo involucro che funziona da tessuto di nutrimento (nucella). Altre cellule appartenenti al mesofillo dello sporofillo avvolgono il megasporangio formando anch'essi nuovi tegumenti. Questa nuova struttura viene chiamata ovulo. L'ovulo esternamente possiede un’apertura, il micropilo, nel quale penetra il tubetto pollinico, si individua poi una zona calazale dove i fasci conduttori dello sporofito si inseriscono nell'ovulo.
Il gametofito maschile (microgametofito) è il granulo pollinico che si sviluppa nella microspora dentro il microsporangio (la sacca pollinica). La selezione naturale ha agito molto di più sull'apparato maschile, tanto che si ritrovano fin da subito le tipiche strutture maschili delle spermatofite (stami, antere).