martedì 18 novembre 2008

Classis Pinopsida


Le pinopside possiedono foglie semplici isolate o verticillate ed in genere ridotte con forma squamiforme o aghiforme. Le foglie si inseriscono su brachiblasti che a loro volta si inseriscono su un macroblasto centrale. All'interno delle foglie e del tronco vi sono canali resiniferi. Presentano solo fibrotracheidi dello xilema, perciò il loro legno è detto omoxilo.
Gli sporofilli sono squamiformi o peltati: i megasporofilli sono lignificati e persistenti, mentre i microsporofilli sono membranosi ed effimeri. Vi sono sempre strobili distinti in maschili e femminili, talvolta sulla stessa pianta (monoicismo) o su piante differenti (dioicismo). L'impollinazione è anemofila.
Per capire l'evoluzione delle strutture riproduttive delle pinopside attuali è utile studiare i diversi stadi evolutivi presenti in differenti specie che non rappresentano una linea evolutiva diretta:
Nelle specie più primitive (Cordaitidae) gli ovuli possedevano un peducolo anatropo (ricurvo) sotteso da brattee sterili e circondate a loro volta altre brattee.
In alcuni ordini primitivi (Voltziales) si assiste ad una riduzione del numero di ovuli e delle strutture bratteali che si fondono.
Negli ordini più attuali (Pinales) si hanno squame copritrici (brattee esterne) e una squama ovulifera (brattea sottesa all'ovulo). In questo modo il fiore è una singola squama, lo strobilo è una infiorescenza.
La camera pollinica è assente nelle specie attuali, ma in alcune specie fossili (Cordaitidae) era presente e se ne deduce che avessero anche spermatozoidi. Inoltre il tubetto pollinico non è austoriale (come nel ginkgo) ma si limita a portare gli spermazi (nuclei spermatici) agli ovuli. L’embrione possiede diversi cotiledoni.

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